Nonno noce racconta 

Io sono qui dall’inizio. 

Sono nato da seme sul bordo della strada, mi hanno lasciato crescere perché facessi ombra sul percorso che le donne del paese facevano più volte al giorno per andare e tornare dallo stabilimento, dove lavoravano.

Cent’anni fa costruirono l’asilo, così le mamme, mentre andavano al lavoro, lasciavano il loro bambino all’asilo. E quando tornavano, riprendevano il loro bambino.

L’asilo era l’ultima casa del paese, intorno c’erano prati e campi. Poi, in fondo alla discesa, c’era lo stabilimento: davvero ci si poteva guardare dalle finestre.

 

Proviamo a fare un viaggio nel tempo e ad affacciarci nell’asilo di cent’anni fa?

Tutti sotto il lenzuolo del tempo. Mettetevi il casco, tenetevi forte, si parte!

Cent’anni fa, tutti i lavori si facevano a mano. Per esempio, un oggetto pesante si trasportava con la carriola.

Cent'anni fa, si riciclava tutto. Per esempio, un lenzuolo consumato serviva a fare stracci, con gli stracci i bambini facevano palle di stracci, per giocare.


Cent'anni fa, ciascuno coltivava la sua terra per ottenere il cibo. Ma per fare l’orto bisogna avere pazienza… Seminiamo anche noi il mais, tutti assieme, e se avete la pazienza necessaria, tra qualche mese potrete raccogliere le vostre pannocchie e fare la polenta.

Cent'anni fa, per avere qualche soldo per andare avanti, i bambini venivano vestiti a festa con delle mantelline speciali e fatti sfilare, in tutte le possibili occasioni: feste religiose, civili, persino funerali… e marciavano, impeccabili e ordinati, dietro la bandiera dell’asilo.

Ne avete abbastanza di vivere nel 1925?

Anche io, a quel tempo, ero un giovincello e non vedevo l’ora di diventare grande.

Allora tutti sotto il lenzuolo magico!

Andiamo avanti nel tempo!

Dove siamo arrivati? All’asilo di sessant’anni fa.

I vostri nonni erano bambini come voi.

 

Le macchine cominciavano ad essere diffuse nel paese. Erano molto più piccole di quelle di oggi, facevano molto più fumo, non c’erano i seggiolini per i bambini e si saliva in tanti, si stava stretti stretti.

Cominciava ad esserci il telefono nelle case, non in tutte eh....

E poi c’era il telefono pubblico, al bar, dove si davano anche appuntamenti telefonici. Qualcuno telefonava alla ricerca di una persona del paese e diceva che richiamava un quarto d’ora dopo. Il tempo necessario per andare a chiamare l’interessato.

Ma la vera, grande novità era la televisione. Tutte le sere, per dieci minuti e fino alle nove, i bambini vedevano Carosello e poi andavano a dormire. Tutti sintonizzati su carosello


Proviamo a realizzare il carosello dell’asilo?

 

Viva viva il nostro asilo

Qui si fa socialità

la sua storia è come un filo

lega la comunità

Ne avete abbastanza di questo tempo passato?

Torniamo a casa?

Ultimo viaggio nel tempo: tutti sotto, e tenetevi forte.

Siamo arrivati? C’è qualche segno che siamo proprio arrivati proprio nel nostro tempo?

Eh, mi sa di sì… Niente più prati e campi attorno all’asilo, c’è un nuovo parcheggio.

Ragazzi, mi sentivo così solo e abbandonato…

È dalla scorsa settimana che mi ha preso una nuova allegria: ecco che qui vicino ci sono dei nuovi alberelli, mi sono messo di buona lena ad allungare verso di loro le mie radici per stringere le loro in un abbraccio da nonno e dare loro il benvenuto.

Lo vedete là? Quello è Bruno. Cosa fa a primavera? Si veste di fiori bianchi, i petali sembrano fiocchi di neve.

Di là c’è suo fratello Pruno, non lo vedo, ma sento il profumo dei suoi fiori nell’aria.

È già un ragazzotto… Come Vibù, il viburno laggiù. Farà fiori e bacche rosse per colorare il nostro giardino. A beneficio di bambini, insetti, uccellini.

E poi c’è il più piccino, Pierino l’acerino. Quello cresce in fretta, come voi, più di voi! Scommettiamo che l’anno prossimo vi ha già superato in altezza?

Tutti assieme facciamo l’ossigeno che respirate.

Respirate… lo sentite l’ossigeno che vi entra nei polmoni? Grazie a quello potete correre, giocare, vivere felici. Non potete farne a meno!

Come io ho accompagnato le vite dei vostri bisnonni e dei vostri nonni, così loro accompagneranno le vostre vite e, passando di qui, potrete dire: quelle piante, che adesso sono grandi, le abbiamo messe noi quando eravamo bambini, ci hanno visti giocare qui e sono cresciute con noi!

Spero che vi vorrete bene, bambini e alberelli, come creature sorelle, che si rallegrano insieme e si consolano nelle difficoltà.

Buona vita ragazzi, buona vita alberelli.

Voi siete le nostre speranze proiettate nel futuro.

 

16 marzo 2024, nonno noce

Piantumazione alla Madonnina degli alpini

Chi spingeva per andare comunque, chi protestava per le cattive previsioni meteo...
Infine sedici coraggiosi hanno compiuto l'impresa, immersi nelle nuvole e bagnati da una pioggerella gentile, che terrà il terreno umido e favorirà l'ambientamento delle nuove piantine.

Abbiamo dotato le piantine di un bel fiocco rosso, che le renderà riconoscibili nel bosco.

Ecco le squadre al lavoro: si piantuma, ma si fa anche un po' di pulizia, per esempio svuotando i canali di scolo

Ha partecipato anche una bambina coraggiosa, in rappresentanza della categoria.

Abbracciata e protetta dalla vecchia ceppaia, ecco una delle nostre giovani piantine: crescendo, sostituirà la pianta morta.

Ciambella e tè per merenda... Ma siamo matti? Che proposta è per gli alpini? Vabbè, hanno fatto buon viso a cattivo gioco...

E così, tutti assieme, i volontari di asilo, Pro loco e alpini, hanno compiuto "un gesto verde per il nostro futuro", che stasera ci riempie di soddisfazione e di speranza.

Viva la comunità che si prende cura degli alberi, del bosco e della montagna!


9 marzo 2024

Nuove piante nel nostro giardino

Sotto un cielo tempestoso, stamattina abbiamo piantumato nel giardino dell'asilo.

Tre piante belle grandicelle, che faranno fioriture primaverili e ombreggiamento estivo.
C'è anche un piccolo acero, che crescerà veloce, come i nostri bambini. 

Loro si sono appassionati al lavoro di Samuele e hanno molto apprezzato il suo piccolo escavatore rosso. Quando il clima sarà più clemente, andremo a fare conoscenza con i nuovi arrivati più da vicino.

 Arriverà la primavera!


8 marzo 2024

Grazie ai nostri sponsor

Per celebrare la Green food week

PRIMI LAVORI NELL'ORTO E POI... TUTTI A TAVOLA

Questa settimana è la green food week. Il modo migliore per celebrarla è iniziare i lavori nel nostro orto scolastico. Il terreno è già stato cosparso di letame, ma anche noi dobbiamo contribuire, raccogliendo il terriccio della nostra compostiera per concimare ancora un po’.

Per prima cosa, abbiamo riempito la carriola con il compost. Ora si tratta di portarlo nell’orto.

Usare la carriola, spingendola in salita e in discesa, curvando senza rovesciare il contenuto... Sembra facile! Abbiamo voluto cimentarci tutti su un percorso di prova. In cinque (su sette) abbiamo ottenuto la patente di guida della carriola, perché abbiamo completato il percorso senza rovesciare niente. I due piccoli hanno comunque condotto anche loro la carriola nel corso della mattinata di lavoro, ma sono stati assistiti da un adulto.

Pronti ad effettuare il trasporto! In mezz’ora di lavoro abbiamo raggiunto l’obbiettivo.

Dato che siamo diventati molto bravi con la carriola, ci siamo dedicati a un’altra impresa: abbiamo rastrellato tutte le foglie cadute nell’autunno, le abbiamo ammucchiate e poi, spingendo a turno la carriola, le abbiamo trasportate accanto all’orto e rovesciate dentro una compostiera speciale per foglie e sfalcio d’erba, realizzata con un semplice steccato di nocciolo di contenimento.

Ci crediate o no, alla fine della mattinata eravamo tutti molto affamati.

Proprio tutti? Be’, quasi…

A tavola ci hanno servito pasta e lenticchie.

Un discoletto di tre anni scandisce contento: “Len-tic-chie, len-tic-chie!”
Seduto allo stesso tavolo, un grandone guarda il piatto sconsolato.

Al tavolo di là, tre belle biondine mangiano di gusto: “Lo sai che è buonissima, la tua pasta?”
Altri approvano, la cuoca sorride.

Il più piccino mangia e non parla, ma accetta l’offerta di un secondo giro. Quasi tutti fanno il bis. Il grandone no, non finisce….
“Tu sprechi! - lo accusa il discoletto della sedia accanto, che viene prontamente zittito dalle maestre.

Adesso i piatti sono vuoti, passa tra i tavoli un cestino di pane e tutti attingono una, due, tre volte.

Con i pezzetti di pane si fa scarpetta. Il più piccino è tutto intento a fare a piccoli pezzi il suo pane, per rigirarli poi nel sugo rimasto, catturando le ultime lenticchie.

“Guarda che hai ancora qualche lenticchia nel piatto, che piange perché vuole raggiungere nella tua pancia le sue amiche”

“Mi dispiace, care mie, no e no. Ho la pancia piena!”

Ora passa il cestino con le carote crude tagliate a bastoncino. Due a testa, ma c’è chi ne vuole ancora. Il discoletto fa una divertente composizione, infilando con le carote la sua fetta di pane: poi mangia tutto.

Ultimo giro, i mandarini. Chi ne vuole metà, chi uno intero.
Ora tutti sembrano soddisfatti.

La pasta con le lenticchie è uno dei piatti preferiti dei bambini dell’asilo di Bedero.

Per festeggiare la green food week, oggi i genitori riceveranno in omaggio un bellissimo sacchettino di lenticchie e la ricetta magica della nostra cuoca.

8 febbraio 2024

 Per preparare la Green food week

LA VOLTA CHE I BAMBINI PRODUSSERO IL LORO CIBO 

Una volta di bambini dell’asilo di Bedero se ne andarono per i fatti loro a passeggiare e persero la strada.
Niente paura! Sapevano coltivare e decisero di costruirsi una casetta e di seminare un campo, anzi tre campi.


Prepararono il terreno, seminarono e innaffiarono, poi attesero che le piante crescessero.

Passò il tempo, passarono i giorni di pioggia e i giorni di bel tempo, crebbero le piante di mais e produssero delle belle pannocchie.


I bambini apparecchiarono la tavola e si riempirono il piatto con una montagna di pannocchie, fecero una scorpacciata e ne avanzarono, addirittura…

Soddisfatti, con la pancia piena, si misero a discutere. Era stata proprio una bella mangiata, però a qualcuno venne in mente che avrebbe volentieri mangiato anche un hamburger…

Passò di lì una mucca e i bambini decisero che l’avrebbero allevata, per mangiarsi poi un bell’hamburger.

Di nuovo lavorarono i loro tre campi.

Prepararono il terreno, seminarono e innaffiarono, poi attesero che le piante crescessero.

Passò il tempo, passarono i giorni di pioggia e i giorni di bel tempo, crebbero le piante di mais e produssero delle belle pannocchie.

Da bravi allevatori, diedero le pannocchie da mangiare alla mucca.


Da brava, la mucca mangiava e faceva la cacca, mangiava e faceva la cacca, e intanto cresceva.

Quando ebbe mangiato tutte le pannocchie, i bambini le dissero: mucca, dacci un buon hamburger!

Aprirono la mucca ed, effettivamente, trovarono dentro un hamburger, che fu diviso in parti uguali.

I bambini apparecchiarono la tavola e misero in ogni piatto un pezzettino di hamburger.

Un bocconcino delizioso, non c’è che dire… però alla fine le pance erano ancora un po’ vuote e i bambini non erano proprio del tutto soddisfatti.

Seguì una discussione: cosa era meglio fare, la prossima volta, delle pannocchie coltivate? Mangiarle fino a riempirsi la pancia oppure darle alla mucca?

I bambini sono ancora lì a discutere su cosa sia meglio.

Però hanno capito che per avere l’hamburger bisogna investire una maggior quantità di risorse.


1 febbraio 2024

La rete dei Giovani Guardiani Verdi

Le piccole realtà non possono confidare nell’autosufficienza. Devono piuttosto investire sulla collaborazione: connessi si è più forti.

 

L’asilo si fa forte della sua partecipazione alla rete verde delle Green School. Ha adottato e consolidato pratiche rispettose dell’ambiente, riducendo gli sprechi alimentari, compostando i residui organici, coltivando un orto didattico, abituando i bambini all’uso della borraccia personale.

Il significato di queste iniziative sta non solo e non tanto nei benefici immediati, ma nell’educazione a comportamenti positivi, di cui sono primi beneficiari i bambini, ma anche le loro famiglie e la comunità. Quello di educare, insegnare e promuovere è il senso profondo di ogni scuola. Anche Bedero ha una sua piccola scuola - una sola - che è e vuole restare un piccolo presidio, un posto dove si pensa agli uomini e alle donne del domani.

 

La rete verde di Green School, quest’anno, ha lanciato una sfida: siano le scuole, questa volta, a proporre nuove pratiche. Per essere come lievito, che fa crescere l’interesse per i temi della sostenibilità ambientale nelle loro comunità.

 

Abbiamo raccolto la sfida. Ci siamo guardati intorno e abbiamo subito individuato il nostro tema: gli alberi. Il nostro paese è circondato dai boschi, viviamo nel fantastico parco del Campo dei Fiori e... potremmo essere tentati di pensare: perché piantare altre piante?

Ebbene, esistono diversi studi che ci dicono che proprio laddove c’è già una ricca vegetazione è auspicabile aumentare la piantumazione, perchè i benefici si moltiplicano.

Sono tantissime le pianificazioni locali che si sono rivelate particolarmente sensibili all’incremento del cosiddetto “bilancio arboreo“ previsto dalla Legge 10/2013 e nei piani di adattamento ai cambiamenti climatici, l’Albero in quanto tale è sempre più al centro delle strategie di sviluppo.

 

Nel giardino dell’ asilo ci sono tre antichi alberi; ci regalano le uniche zone di ombra nella bella stagione, ma purtroppo l’ippocastano è in pessima salute, il tiglio è stentato. Il noce è enorme, l’abbiamo liberato dall’edera che lo soffocava e avrebbe bisogno di un intervento di riequilibrio della sua ampia chioma, per resistere meglio alle intemperie.

Fuori dalla recinzione è in costruzione un grande parcheggio, che sicuramente gioverà a molticittadini che non sanno dove parcheggiare; ma come compensare la perdita di suolo?

Apriamo lo sguardo sui boschi attorno: le trombe d’aria che si sono abbattute come mai prima d’ora sul nostro territorio hanno sradicato centinaia di alberi: là dove il bosco era ben governato e i grandi alberi avevano disseminato, tanti nuovi alberi stanno crescendo spontaneamente. Ma vi sono boschi in sofferenza, che stentano a rigenerarsi.

Allarghiamo la prospettiva al mondo intero: la crisi climatica produce in ampie aree

desertificazione, una parte importante della popolazione mondiale è impoverita da questi effetti.

 

Allora noi abbiamo elaborato la nostra proposta, si intitola Giovani guardiani verdi.

Il progetto è stato presentato alla fine di ottobre: ci è stato comunicato da poco che è tra quelli che saranno premiati! Vuol dire che otterremo dei finanziamenti per sostenere le nostre azioni.

 

Cosa vogliamo realizzare? La messa a dimora di cinquanta alberi autoctoni, alcuni nel nostro giardino, altri nell’immediato intorno e in quei boschi che si rigenerano con difficoltà. Per questa azione ci occorre il concorso dell’Amministrazione Comunale e di tutte le associazioni del territorio. Contiamo moltissimo sulla Pro loco, per organizzare momenti di progettazione, di lavoro e di festa, che coinvolgano grandi e piccini. Per agganciare simbolicamente il tema locale ad una prospettiva più ampia, abbiamo previsto di realizzare una piantumazione nel giardino di un orfanotrofio in Burkina Faso dove verrà creato un piccolo frutteto e al centro della comunità un'area verde per creare zone d’ombra, attraverso la ONLUS Gocce d’amore.


Occuparsi quotidianamente dei piccoli aiuta a guardare tutto con una prospettiva temporale più profonda: tanto i bambini quanto i giovani alberi vanno accuditi con tutti i mezzi proprio quando sono piccini. Quando saranno cresciuti diventeranno autonomi ed esprimeranno da sé quelle potenzialità, che con lungimiranza sono state indirizzate e valorizzate per tempo.

 

L’essere una piccola realtà non impedisce di pensare in grande!